giovedì 7 novembre 2013

I 10 scandali più famosi delle professoresse a luci rosse

Ecco le storie più celebri di diverse docenti che hanno intrattenuto rapporti sessuali o hanno avuto vere e proprie relazioni con i loro giovani studenti, non mi capacito più davvero, in che mondo assurdo viviamo ...

Da sempre, praticamente, la professoressa è stata oggetto proibito dell’immaginario erotico collettivo maschile. Milioni saranno stati gli adolescenti che avranno fantasticato su qualche docente particolarmente avvenente. Spesso però la fantasia è andata decisamente troppo oltre e svariati sono stati, nel corso degli anni, i casi di professoresse che hanno intrattenuto relazioni con i loro alunni. La gran parte di queste storie proviene dagli Stati Uniti d’America con la conseguenza che molte “calde” professoresse sono finite dietro le sbarre. Alcuni casi sono stati considerati davvero eclatanti.


Amy Northcutt, docente di 26 anni è stata arrestata insieme al marito per aver mandato messaggi dal contenuto molto esplicito al cellulare di una studentessa di 16 anni, invitata a partecipare dunque ad una sorta di vero e proprio menage a trois. 

Il caso più recente, invece, relativo proprio a questa calda estate 2012 è quello di Brittani Colleps, sposata e madre di 3 figli, condannata a 5 anni di reclusione dopo che una giuria l’ha ritenuta colpevole di aver fatto sesso con 5 studenti di sesso maschile. Con quattro degli studenti avrebbe anche fatto sesso di gruppo, ripreso anche da un filmato. Dal momento che gli studenti avevano tutti 18 anni, la donna, 28 anni, non è stata condannata per stupro. La causa contro brittani Colleps è stata arricchita con la testimonianza grafica e video del cellulare che ha ripreso le scene di sesso gruppo che la giovane docente ha avuto con i 4 studenti nella sua casa nei mesi di aprile e maggio del 2011. Il quinto studente ha avuto un incontro sessuale con Colleps in tempi diversi.

C’è chi poi ha tentato una vera e propria fuga d’amore. Ne sa qualcosa Angela Comer, insegnante di 26 anni del Kentucky, scappata in Messico con un suo studente di 14 anni per poterlo sposare. La donna aveva portato con sé  anche il figlioletto di 4 anni. Il trio è stato fermato il 10 gennaio 2006. Angela è stata consegnata alle autorità, mentre il ragazzino è tornato con la nonna e il piccolo di 4 anni con il padre biologico.

Famoso è anche il caso dell’insegnante e modella Debra Lafave, arrestata con l’accusa di aver avuto ripetuti rapporti sessuali con un ragazzino di 14 anni.  Dopo la laurea è stata assunta come insegnante di inglese in una scuola media di Tampa, Florida. Ha sposato Owen Lafave nel 2003 dopo il suo primo anno di insegnamento. I commentatori hanno sostenuto che l’attenzione per questo caso particolare deriva dalla bellezza fisica della donna. Le foto provocanti della modella-insegnante sono circolate su Internet da quando ha acquisito notorietà grazie a questo caso.

Carrie McCandless, 29 anni insegnante di una scuola del Colorado e moglie del preside della stessa scuola. La donna è stata accusata di aver fatto sesso con un ragazzo di 17 anni nel corso di una gita scolastica sulle Montagne Rocciose.

Quello di Mary Kay Letourneau è, forse, uno dei scandali più famosi aventi come protagonista un’insegnante. La professoressa, infatti, è stata in carcere dal 1998 al 2004 per aver intrattenuto una relazione con Vili Fualaau, che all’epoca dell’inizio della relazione aveva 13 anni. In carcere, la donna ha concepito due figli dal ragazzo che, nel 2004, è diventato suo marito. Il precedente matrimonio della donna è stato costernato da continui tradimenti da parte di entrambi i partner e, per due volte, Mary Kay è finita in carcere per maltrattamenti sebbene accuse penali mai furono deposte nei confronti dell’uomo che abusò fisicamente e psicologicamente di lei.

Nicole Long, 29enne professoressa di inglese presso una scuola superiore dell’Ohio, è stata invece accusata di stupro nei confronti di un ragazzo di 17 anni, ovvero lo studente che lei incontrava durante le vacanze scolastiche nell’estate del 2005. La donna è stata accusata quando era incinta di 7 mesi, sebbene non sia mai stato rivelato chi fosse il padre del bambino, se il giovane studente o il marito della donna.
Pamela Rogers Turner, 27enne insegnante di educazione fisica di una scuola elementare di McMinnville, in Tennesse. La donna è stata accusata di aver intrattenuto rapporti sessuali con uno studente di 13 anni. Arrestata e condannata inizialmente a 9 mesi di carcere, la bella 27enne è stata poi nuovamente arrestata nel 2006 per aver inviato foto nude di se stessa tramite cellulare. Il giudice revocò la libertà vigilata alla donna, condannandola a trascorrere gli ultimi 7 anni rimanenti della sua pena in una prigione di Stato.

Teresa Engelbach, giovane supplente, nel 2007 è stata arrestata nel Missouri per aver avuto una relazione, durata due mesi, con uno studente amico di suo fratello. La donna sembra che fosse davvero ossessionata dal giovane, arrivando a spendere un capitale in denaro per comprargli dei regali.

Il caso, infine, più estremo è quello di Stephanie Ragusa, una giovane insegnante alle prime armi accusata di aver fatto sesso con diversi studenti adolescenti. Di uno di questi, poi, si sarebbe addirittura innamorata nominandolo come unico erede nel suo testamento. Una turbolente ossessione che ha aperto per la donna le porte del carcere.

Crocetta, Humanitas? Non ho interessi

"Sono molto sereno, non ho alcun interesse nella sanità. Nessuno pensi che si possa cogliere il governo in castagna". Così il governatore, Rosario Crocetta, risponde in merito alla polemica scoppiata sul progetto del nuovo ospedale dell'Humanitas a Misterbianco (Ct), con il ministro Gianpiero D'Alia (Udc) che ha chiesto il ritiro della delibera minacciando altrimenti la crisi di governo. Crocetta spiega che "la delibera sul centro Humanitas è sospesa".

Scoperta la tomba di Priebke, nel cimitero di un carcere

La salma di Erich Priebke, capitano delle SS e boia delle Fosse Ardeatine, è sepolta in Italia nel cimitero in disuso di un carcere. La tomba è identificata da un numero sulla croce di cui sono a conoscenza solo i familiari. A rivelarlo è Repubblica, in un articolo del direttore Ezio Mauro. Il quotidiano pubblica anche una grande foto del piccolo camposanto invaso dalle erbacce. ''È il cimitero di un carcere'', scrive Mauro. Sulla sepoltura c'è il timbro del segreto di terzo grado da parte dello Stato''. ''Se non si può far conoscere il luogo che ospita la tomba - sottolinea - è giusto far sapere che questa vicenda è conclusa'', ''la democrazia risponde ai suoi doveri e dunque può riprendersi i suoi diritti''.

Mauro ricostruisce i momenti del trasferimento della salma. ''C'erano due uomini sull'auto arrivata alle 3.45 del mattino all'aeroporto militare di Pratica di Mare - scrive - ma uno solo sapeva dove stavano andando e perché, nella notte tra un sabato e una domenica di fine ottobre''. Sulla tomba una croce di legno con sopra un numero che è ''conservato in una busta con i sigilli nella cassaforte del funzionario che ha pilotato l'operazione. Verrà consegnato al figlio di Priebke che a dicembre arriverà da New York''.

''Il direttore del carcere, convocato a Roma per sapere che avrebbe dovuto ricevere l'ospite più indesiderato d'Italia, è ripartito col vincolo del segreto'', ''nemmeno le guardie conoscono il nome dell'ultimo arrivato, e naturalmente non lo sanno il sindaco, il presidente della Regione, la comunità cittadina''. ''Attraverso il segreto, l'autore di una strage ha potuto avere la sepoltura che una democrazia gli deve assicurare... è un gesto di civiltà e un atto di umanità che deve accompagnarsi col ricordo di quanto e' avvenuto, per non smarrire la nozione del Bene e del Male, dunque del giudizio'.

Donna sgozzata, in carcere compagno

VICENZA - Ha al momento i contorni di un vero e proprio rompicapo l'uccisione in Ghana di una ricca vedova, Egle Bellunato, 74 anni, originaria di Mogliano Veneto (Treviso) e residente a Romano d'Ezzelino (Vicenza), ritrovata sgozzata e pugnalata in camera da letto nel villaggio di Amasaman, nel quale si era trasferita una decina di anni fa per dedicarsi a opere umanitarie. A scoprire il cadavere, il 29 ottobre scorso, è stato il compagno, Luigi Serradura, 62 anni, anche lui vicentino, una famiglia rimasta in Italia, che è stato fermato dalla polizia ghanese con l'accusa di omicidio. L'uomo, come riporta il Corriere della Sera, si difende sostenendo che al momento del delitto si trovava fuori a fare la spesa. Al suo rientro avrebbe trovato la porta socchiusa e la stanza in disordine. Per questo Serradura ipotizza si possa trattare di una rapina finita nel sangue. A scagionarlo vi sarebbe un amico della coppia, anche lui italiano, che sarebbe andato con l'uomo a fare la spesa, rientrando con lui. La stampa africana, che si sta occupando del caso, rimbalzato in queste ore in Italia, ha diffuso una foto in cui si vede Serradura mentre prega, in canottiera e scarpe da ginnastica, ai piedi del cadavere della donna. Bellunato era vedova dello storico e scrittore Delisio Villa, per 15 anni direttore del settimanale ''L'eco d'Italia'' stampato a Parigi con edizioni speciali per la Svizzera e l'Inghilterra.

Moglie fermato, aiutate mio marito ''Bisogna fare qualcosa per mio marito, bisogna aiutarlo'': è l'appello lanciato stamane a Solagna (Vicenza) da Uliana Moressa, la moglie di Luigi Serradura, il vicentino in carcere in Ghana per l'omicidio di una ricca vedova, Egle Bellunato. La donna, 59 anni, insieme ai due figli Alessandro e Marco, è convinta dell'innocenza del marito, che l'aveva chiamata mercoledì scorso raccontandole l'accaduto. ''Hanno trovato Egle - aveva detto alla moglie - sgozzata come un capretto''. La signora Moressa, peraltro, non vuol sentir parlare di una relazione tra i due, nonostante il marito si fosse allontanato da casa per raggiungere il Ghana quattro anni fa. ''Per me sono solo amici. Le voci di paese sul loro rapporto - taglia corto - non mi interessano, io giro a testa alta''.

Parla il figlio della vittima: Serradura innocente  Giovanni Manzardo, figlio di Egle Bellunato, la donna uccisa in Ghana, è convinto dell'innocenza del compagno della madre, Luigi Serradura, in carcere con l'accusa di omicidio. Contattato dall'ANSA a Bologna dove vive, Manzardo, impiegato di 44 anni, dice senza tentennamenti: ''sono certo che è estraneo ai fatti. E' un uomo assolutamente di buon cuore e voleva molto bene a mia madre. In questi anni lei mi ha sempre detto di essere felice con lui e non ha mai fatto cenno a episodi violenti''. Manzardo, che ha due fratelli, ricostruisce meglio i contorni della vicenda, precisando che la madre, originaria di Mogliano e vissuta in Francia, a Milano e poi a Romano d'Ezzelino, non era assolutamente una ricca ereditiera. Dopo aver divorziato nell'80 da Girolamo Manzardo, si era legata a Deliso Villa, ma non ne era diventata la moglie. ''Mia madre viveva del solo assegno mensile datole dopo il divorzio da mio padre - chiarisce - pari a circa 400 euro''. Per questo dopo aver conosciuto Serradura, si era lasciata tentare cinque anni fa dall'avventura africana e aveva investito tutti i risparmi nell'acquisto di un piccolo appezzamento di terreno in Ghana, dedicandosi alle attività umanitarie. La coppia ogni anno faceva rientro in Italia e vi soggiornava per un paio di mesi, durante i quali Serradura andava a trovare la moglie di Solagna. Per Manzardo la madre è stata vittima di una rapina finita nel sangue. Lo confermerebbero la sparizione di due cellulari e di un computer e la strana somiglianza con un episodio simile avvenuto un anno fa. ''Anche in quel caso - ricorda il figlio - due persone entrarono nell'abitazione mentre Seradura era fuori per spese. Lei mi parlò di due ghanesi che l'avevano aggredita'

Sicilia: governo battuto su mozione M5S

PALERMO, 7 NOV - Governo battuto oggi all'Ars.

L'aula ha discusso e approvato, nonostante il parere contrario dell'assessore alla Salute Lucia Borsellino, una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle che impegna il governo "in attesa della sentenza del TAR Lazio sul tariffario del Decreto Balduzzi che verrà pronunciata il 3 dicembre a sospendere il tariffario". La mozione prevede anche l'istituzione di un tavolo tecnico e l'emanazione di legge quadro.

lunedì 4 novembre 2013

ScreenShoot petizione, aderite in molti amici

Amici questo è lo ScreenShoot della petizione on line, l'ho inserita da poco tempo, ma l'andatura è blanda, dobbiamo condividere la notizia più possibile, far firmare amici e parenti, dobbiamo arrivare almeno a quota 1000 entro la fine della settimana per poter arrivare lontano e ottenere dei risultati.


Petizione on line contro il razzismo

Salve a tutti cari amici, oggi ho personalmente creato una petizione che tutti potete firmare semplicemente con due click on line, senza bisogno di muovervi da casa o di esporvi, potete rendere pubblica la vostra firma o anonima, ma spero nella vostra partecipazione di massa, queste sono le vere occasioni in cui possiamo far sentire la nostra voce, vi allego il link della petizione.

Petizione contro l'odio

Professore inneggia al "Ku Klux Klan" su Facebook

Quanto segue è successo a Venezia il 23 settembre 2013, è davvero vergognoso..!!


VENEZIA. Contro gli immigrati serve il Ku Klux Klan. A inneggiare all’organizzazione terroristica che professava la superiorità della razza bianca negli Stati Uniti della segregazione razziale delle leggi Jim Crow è un professore di storia dell’arte e di sostegno, Sebastiano Sartori, che negli ultimi anni ha sempre insegnato all’istituto Barbarigo del centro storico.
La frase choc e razzista del professore è apparsa sul suo profilo di facebook, giovedì 23 settembre , alle 17.20, a commento di un servizio pubblicato sul sito www.stranieriintalia.it riguardante la possibilità per gli stranieri, anche in assenza di cittadinanza, di essere assunti dalla Pubblica amministrazione. «Gli amici degli allogeni li avete votati voi ed ora ce la mettono del c...o» scrive il docente nel suo post su facebook «Il cavallo di Troia lo avete trascinato voi dentro la città e ora siamo finiti. Ku Klux Klan unica via». Sartori, segretario provinciale di Forza Nuova e già candidato alla presidenza della Provincia, contattato al telefono, non fa marcia indietro. «Non vedo perché dovrei pentirmi di quello che è scritto, nel contesto in cui l’ho scritto» spiega «un commento ironico di fronte a una legge che rappresenta il peggiore degli incubi possibili, contro il quale tutti dovremmo scendere in strada».
Sartori non ha ritenuto di dover rimuovere il post dal profilo - pubblico e quindi visibile a tutti - del social network. Quasi tutti i docenti e gli studenti conoscono le posizioni di estrema destra di Sartori, ma il suo ultimo commento, esplicitamente razzista e pubblico, non è passato inosservato, visto il ruolo educativo che esercita come professore di scuola superiore. Precario da anni, Sartori negli ultimi anni ha sempre lavorato all’istituto Barbarigo, come docente di sostegno. «Formalmente Sartori, proprio in quanto precario, non è dipendente di questa scuola e quindi non è possibile prendere oggi alcun provvedimento», spiega il preside dell’istituto, Claudio Marangon, che ieri è stato informato dell’accaduto, «ma è impensabile che un docente che veste un ruolo educativo importante per i ragazzi possa inneggiare a certe cose, con frasi che configurano l’apologia del razzismo».
E ancora: «Una frase che svela un razzismo bieco e che», prosegue il preside, «mi vedrà prendere provvedimenti qualora il professore Sartori fosse confermato anche per il prossimo anno all’istituto Barbarigo». Quali provvedimenti dovranno essere presi è ancora tutto da decidere. Ma ci vorranno ancora pochi giorni, con l’assegnazione delle cattedre, per capire se Sartori sarà ancora al Barbarigo.

Volete sapere cari amici quale provvedimento è stato preso..?? 
ve lo posto di seguito...


Sarà processato con rito direttissimo lunedì 30 settembre dal Tribunale di Venezia il professore dell’istituto alberghiero Barbarigo Sebastiano Sartori. Deve rispondere di istigazione alla violenza e all’odio razziale, sulla base della così detta legge Mancino del 1993. A mandarlo a giudizio con il rito che è la stessa normativa a prevedere è stato il pubblico ministero Walter Ignazitto e il difensore, l’avvocato Federica Bertocco, ha già anticipato che chiederà un rinvio al Tribunale, un rinvio per i termini a difesa, in modo da poter esaminare le carte dell’accusa e avere del tempo per impostare la linea difensiva.
Il docente di storia dell’arte ha inneggiato al “Ku Klux Klan”, l'organizzazione terroristica che professava la superiorità della razza bianca negli Stati Uniti della segregazione razziale. La frase choc e razzista del professore è apparsa sul suo profilo di facebook, giovedì 23 agosto a commento di un servizio pubblicato sul sito www.stranieriintalia.it riguardante la possibilità per gli stranieri, sulla base di una nuova legge, di essere assunti dalla Pubblica amministrazione. «Gli amici degli allogeni li avete votati voi ed ora ce la mettono nel c...» scrive il docente nel suo post su facebook «Il cavallo di Troia lo avete trascinato voi dentro la città e ora siamo finiti. “Ku Klux Klan” unica via». Sartori, segretario provinciale di Forza Nuova e già candidato alla presidenza della Provincia, era stato contattato al telefono, e non aveva fatto marcia indietro. «Non vedo perché dovrei pentirmi di quello che è scritto, nel contesto in cui l'ho scritto», aveva spiegato, «un commento ironico di fronte a una legge che rappresenta il peggiore degli incubi possibili, contro il quale tutti dovremmo scendere in strada». Sartori non aveva ritenuto di dover rimuovere il post dal profilo - pubblico e quindi visibile a tutti - del social network. Quasi tutti i docenti e gli studenti dell’istituto dove insegna conoscono le posizioni di estrema destra di Sartori, ma il suo ultimo commento, esplicitamente razzista e pubblico, non è passato inosservato, visto il ruolo educativo che esercita in una scuola superiore. Precario da anni, Sartori negli ultimi anni ha sempre lavorato all'istituto Barbarigo , come docente di sostegno. «Formalmente Sartori, proprio in quanto precario, non è dipendente di questa scuola e quindi non è possibile prendere oggi alcun provvedimento», aveva affermato il preside dell'istituto, Claudio Marangon, che era stato informato dell'accaduto, «ma è impensabile che un docente che veste un ruolo educativo importante per i ragazzi possa inneggiare a certe cose, con frasi che configurano l'apologia del razzismo». Comunque, prima della Direzione scolastica provinciale e del preside è arrivata la Procura.

Secondo voi amici com'è andata a finire..??

Assolto con la formula più ampia. Sebastiano Sartori, il segretario dell’organizzazione di estrema destra Forza Nuova e professore all’istituto alberghiero Barbarigo, è stato assolto dal Tribunale di Venezia presieduto dal giudice Stefano Manduzio perché il fatto non sussiste dall’accusa di istigazione alla violenza con l’aggravante dell’odio razziale.
Il pubblico ministero Walter Ignazitto, che aveva condotto gli accertamenti, aveva chiesto una condanna a otto mesi di reclusione, naturalmente con la sospensione condizionale della pena, e anche alcuni mesi di servizio obbligatorio nel Centro immigrati del Comune. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Federica Bertocco, si è battuta invece per l’assoluzione.
Sartori era in aula e ha rilasciato anche alcune dichiarazioni prima che il Tribunale si ritirasse in camera di consiglio. Dopo la lettura del dispositivo di sentenza, alla fine, ha letteralmente compiuto salti di gioia e ha accusato i giornalisti presenti di essere «comunisti» e di essere stati la causa del procedimenti penale avviato nei suoi confronti.
In realtà, era stato proprio Sartori a piazzare nel suo sito internet le frasi che gli sono costate l’indagine e il processo. Il docente di storia dell’arte aveva inneggiato al “Ku Klux Klan”, l’organizzazione terroristica che professava la superiorità della razza bianca negli Stati Uniti della segregazione razziale. La frase choc del professore era apparsa sul suo profilo di facebook, giovedì 22 agosto, a commento di un servizio pubblicato sul sito www.stranieriintalia.it riguardante la possibilità per gli stranieri, sulla base di una nuova legge, di partecipare ai concorsi e di conseguenza essere assunti dalla Pubblica amministrazione.
«Gli amici degli allogeni li avete votati voi e ora ce la mettono nel c...» scriveva il docente nel suo post su Facebook «Il cavallo di Troia lo avete trascinato voi dentro la città e ora siamo finiti. "Ku Klux Klan" unica via». Raggiunto al telefono, Sartori non aveva fatto marcia indietro. «Non vedo perché dovrei pentirmi di quello che è scritto, nel contesto in cui l'ho scritto», aveva spiegato, «un commento ironico di fronte a una legge che rappresenta il peggiore degli incubi possibili, contro il quale tutti dovremmo scendere in strada».
Pochi giorni dopo, nonostante la scuola non fosse ancora iniziata, una trentina di studenti del Coordinamento studenti medi aveva manifestato davanti alla Direzione scolastica regionale con uno striscione in cui c’era scritto: «Fuori i fascisti dalle scuole».
Neppure ieri, in aula, ha fatto marcia indietro, confermando che quelle frasi le aveva scritte lui e nessun altro. Ma ha spiegato che lavora da precario nella scuola da quattordici anni e che l’approvazione della legge sulla possibilità data anche agli immigrati di partecipare ai pubblici concorsi lo aveva fatto arrabbiare e quelle frasi messe sul sito erano provocatorie a commento della nuova legge. Ha aggiunto che a scuola partecipa ai progetti d’integrazione per gli studenti stranieri e ha negato di aver mai istigato alla violenza.
Vista la formula scelta dai giudici, il Tribunale ha probabilmente ritenuto che non vi fossero gli elementi per sostenere che con quelle frasi Sartori ha voluto istigare alla violenza contro gli immigrati. Per conoscere le motivazioni che hanno convinto i magistrati ad assolverlo e soprattutto «perchè il fatto non sussiste» sarà necessario attendere 90 giorni, questo il tempo infatti che si sono dati per depositare la sentenza.

Io non ho davvero parole, gli insegnanti sono le persone che dovrebbero far crescere bene i nostri figli, che li dovrebbero aiutare con la loro preparazione a inserirsi e ritagliarsi uno spazio nel mondo del lavoro e nella società in cui viviamo, ma una persona del genere, che ha questi ideali, che pensa queste cose, come può formare in modo sano i nostri figli? Avete mai pensato che i vostri figli passano più tempo a scuola con i loro professori che a casa con noi? Vostro figlio/a sta a scuola in media 6/8 ore al giorno, esce di casa alle 7 del mattino e torna alle 14.30/15, il tempo del pranzo e di studiare e già alle 16.00/17 in palestra, calcio, tennis o qualsiasi altro hobby, torna a casa per le 19,00/20, doccia, cena, finisce di studiare qualcosa e va a letto, per affrontare il giorno dopo altre 6 ore a scuola con i professori, in tutto questo voi quanto tempo passate con i vostri figli? È molto più probabile che come esempio i vostri figli prendano i loro professori e non voi, vorreste come esempio per i vostri figli una persona con queste idee? Io sinceramente no, ma purtroppo lo stato italiano è questo.

Noi non ci fermeremo mai

Molti di voi, o per lo meno spero, avranno letto la descrizione del blog che si trova sotto l'immagine nella Home e magari non hanno capito come mai io ho scritto quelle parole. Questo qui non è il primo blog, che tratta di questi argomenti, che io ho aperto, ma è il quinto, tutti gli altri sono stati chiusi perché quello che scrivo spesso non va a genio a chi riceve le "mi critiche". Nei miei blog ho trattato i più svariati argomenti, da truffe a danno dei consumatori da parte di società fornitrici di luce, gas e acqua, truffe dei venditori porta a porta o dei call center ecc ecc. Il risultato è stato sempre lo stesso, che dopo qualche tempo mi arriva un e-mail di notifica dicendomi che il mio blog verrà chiuso perché molti utenti hanno fatto delle segnalazioni in cui dicono che sto violando la loro privacy. Questo purtroppo è il paese in cui viviamo, dove la libertà di parola è finta e devi stare attento, molto attento a tutto quello che dici o scrivi, perché non puoi mettere in guardia i tuoi concittadini avvisandoli che la ditta che si occupa della fornitura idrica sta inviando fatture di quattro anni fa, anche se pagate, dicendo che in realtà non sono state pagate e vi chiede nuovamente i soldi. Se voi non avete conservato la ricevuta, siete costretti a pagare nuovamente. Cose del genere mi hanno portato a dover chiudere i miei blog precedenti, ma questo non mi ha ne demoralizzata ne fatta arrendere, anzi, come ho scritto nella descrizione mi porta ad essere ancora più determinata e agguerrita di prima. Qualche mese fa avevo creato un blog che si occupava di combattere contro la violenza sulla popolazioni del Sud America, che sono schiave dei Narcos (produttori di cocaina). Queste persone uccidono i contadini che non vogliono mettere a loro disposizione le loro terre per la coltivazione della coca o che che non vogliono lavorare per loro, ammetto di aver messo anche qualche video che mostrava cose un po' forti, ma tutte cose realmente accadute, eventi di vita quotidiana che quelle povere persone sono costrette a vivere, sapete come è andata a finire? Che ho dovuto chiudere il blog, per colpa di una stupida ignorante, una che si vantava di aver un "Roma Club" dedicato a lei e suo figlio, perché anziché mettere il video dovevo denunciare chi commetteva quegli omicidi, come se io potessi mai sapere chi fosse, quando si è resa conto di aver detto una cosa senza senso ha ripiegato sul fatto che sono paesi lontani da noi e che quel che succede li non ci riguarda. Effettivamente la signora aveva ragione, perché purtroppo è questa la mentalità che c'è nel mondo, ci giriamo dall'altra parte e fingiamo che tutta va bene.

Anche i Tg parlano di noi

Salve a tutti amici, la nostra lotta contro il razzismo e l'odio sta andando avanti, e siamo arrivati davvero lontano, da un posto sul nostro Blog, siamo arrivati ad avere un articolo sul giornale "La Sicilia" e addirittura hanno parlato del nostro Blog e dei nostri articoli sul Tg regionale. Quindi voi pensate che a questo punto il famoso gruppo su Facebook è stato chiuso, ma invece no, è ancora li, in questo momento con 2786 membri. Purtroppo, o per fortuna, io non riesco più a leggere i post e i commenti che scrivono, perché gli amministratori mi hanno buttato fuori e non posso più inviare richiesta d'iscrizione, ma altri miei amici che collaborano con me a questo progetto mi informano costantemente dell'attività del gruppo che continua a propagandare odio e discriminazione nei confronti di tutta la Sicilia. La cosa davvero grave e che non riesco a capire e come possa lo staff di Facebook rimanere indifferente di fronte a questa cosa. Ormai la vicenda ha raggiunto quasi dimensioni nazionali, ne parlano davvero tutti e tutti sono a conoscenza dello schifo che succede in questo gruppo, non si rendono conto del danno d'immagine che stanno avendo, perché con chiunque parlo non mi dice altro che Facebook fa schifo, che non hanno account proprio per questo motivo e che preferiscono altri social come ad esempio Twitter. Io capisco benissimo che non è facile tenere sempre sotto controllo una grandissima comunità come quella di Facebook e che un gruppo del genere possa nascere senza che nessuno lo noti, la cosa che mi fa davvero molta rabbia sono le risposte che Lo staff da alle segnalazioni che centinaia di persone hanno inviato e che nonostante la vicenda abbia raggiunto dimensioni davvero importanti quel gruppo è ancora li.

sabato 2 novembre 2013

Siamo arrivati lontano

Salve amici, la nostra voce è arrivata davvero molto lontano, e l'e-mail che ho invitato al giornale "La Sicilia" e stata pubblicata. Ho inviato la foto del gruppo con una breve descrizione e dopo aver verificato le fonti il giornale ha pubblicato la notizia. Io personalmente ho anche condiviso su Facebook la foto dell'articolo, che è poi stato copiato anche da Catania Today. Tutto quello che abbiamo fotto in questi giorni qui sul Blog a quanto pare è stato utile e ha avuto un senso, speriamo che adesso si provveda a far chiudere questo gruppo. Io personalmente ho già iniziato a ricercato altri gruppi simili, con i quali combattere e farli chiudere. La lotta contro l'odio e la discriminazione razziale purtroppo non terminerà mai, ma tutti ci dobbiamo impegnare per rendere questo mondo un posto migliore. Buona notte amici.

venerdì 1 novembre 2013

La potenza dei Social Network

Salve a tutti cari amici, oggi sono qui per esprimere una mia personalissima opinione sui Social Network. Nell'era della globalizzazione i "Social" sono diventati estremamente potenti, al punta da diventare il più efficace mezzo di comunicazione di massa. Al giorni d'oggi anche persone famose come Vip o calciatori usano soprattutto Twitter per esprimere i loro pensieri, o chiedere scusa per qualcosa che hanno combinato a fans e tifosi. Un mezzo di comunicazione così potente dovrebbe essere controllato con molta più accuratezza, perché magari voi non ve ne rendete conto, ma la loro potenza è davvero illimitata. Avrete sicuramente sentito parlare del caso di quel ragazza che dopo aver scritto uno "stato su Facebook" si è visto piombare a casa la polizia, solo perché la sua ragazza da quel commento postato aveva capito, erroneamente, che il suo fidanzato si volesse suicidare. Il vero problema è che non si tratta di casi sporadici e isolati, ma sono molto le persone che sfogano i loro sentimenti più profondi scrivendoli su Facebook, come se questo potesse servire a qualcosa. Un ragazzo americano ha pubblicato un post scrivendo che si stava per suicidare, ha salutato amici e parenti e l'ha fatto davvero, si è suicidato. Quante stragi causate da giovanissimi sono state preannunciate con post su Facebook o video su YouTube? Troppe!! La cosa pericolosa non è il social network in se, ma l'uso sbagliato che ne fanno le persone; C'è chi cerca sesso, contattando ragazzine per chiedergli di spogliarsi in webcam e cose simili. Non molto tempo fa a Catania, a causa di Facebook, si è consumata una tragedia familiare, che adesso non voglio raccontare, ma un marito accecato dalla rabbia e dalla gelosia ha fatto delle cose davvero molto brutte. Per non parlare di quante persone, fidanzate o sposate, si separano per gelosia e litigi causate da queste varie chat. Purtroppo tutti noi non siamo in grado di porci dei limiti, sono davvero poche le persone che usano i social con spensieratezza, vedendoli per quello che sono davvero, dei mezzi di comunicazione e condivisione tra amici, ma condivisione non di cose intime, ma di frivolezze che allietano la nostra vita di tutti i giorni. Sarò strana io, ma questo è un mio personalissimo pensiero. Buona serata a tutti amici.

Foto della segnalazione alla Polizia Postale

Salve a tutti amici, per correttezza è trasparenza nei vostri confronti e per dimostrare a tutti che io faccio davvero quello che dico, posto anche le foto della segnalazione fatta alla Polizia Postale.



Carabinieri ...che vergogna ...!!


Salve a tutti amici, oggi vi voglio raccontare una piccola storia che mi è accaduta tanti anni fa. Io adesso ho venticinque anni, quando ne avevo sei è morto mio padre, quindi vi sto parlando di diciannove anni fa. Subito dopo la sua scomparsa mia madre (che adesso purtroppo è morta anche lei) ha iniziato ad avere grossi problemi con la suocera (che dovrebbe essere mia nonna). Questa persona pretendeva che io e mia madre ci trasferivamo da lei, lasciando la nostra casa, cosa che ovviamente mia mamma non ha voluto fare. Le liti sono continuate fino a quando un giorno, quella che dovrebbe essere mia nonna, ha buttato fuori di casa mia madre e me, dicendo che non dovevamo mai più andare da lei, e così abbiamo fatto, siamo andati via da casa sua e non ci siamo più andati. Ma la storia non è ancora finita qui, perché questa vecchia pazza non si è fermata qui, si è recata in tribunale, pretendendo che io venissi affidata a lei. Io e mia madre ci siamo dovuti presentare presso il tribunale dei minori di Catania, dove io all'età di 7 anni ho dovuto parlare davanti al giudice e all'assistente sociale e dire che non volevo assolutamente stare con lei ma che ovviamente volevo rimanere con mia mamma. Solo questo episodio del tribunale è una cosa gravissima, che giudice e assistenti sociali non dovevano permettere, ma le cose più gravi sono successe in futuro. Mia nonna non si era ancora rassegnata all'idea che io con lei non volevo e non voglio tutt'ora averci nulla a che fare, faceva di tutto per rendere impossibile la vita mia e di mia madre, veniva a scuola da me, gridando e urlando, pretendendo che le maestre mi permettessero di andare via da scuola con lei, veniva a casa mia ad urlare sotto il porto e dietro la porta di casa, minacciava mia madre, mandava anche persone "estranee alla famiglia" a casa nostra per cercare di convincere mia mamma a dare a lei il mio affidamento, ma lei non si è mai lasciata intimorire. Oltre a questi metodi ha anche iniziato a mandare lettere minatorie a casa nostra, piene di minacce, "maledizioni" e insulti a tutti i componenti della mia famiglia, zii e cugini materni. Nel frattempo gli anni erano passati e io a mia madre stanchi delle continue minacce, alcune anche molto pesanti, ci siamo recati presso la stazione dei Carabinieri di Gravina di Catania, consigliati dal nostro avvocato, per una denuncia o quanto meno una denuncia cautelativa nei confronti di questa persona che non ci lasciava vivere serenamente. Quando siamo entrati e abbiamo spiegato all'appuntato alla porta il perché eravamo li ci ha subito fatti accomodare nella sala d'attesa. Passata un ora mia mamma ha chiesto se c'era ancora molto da aspettare, e già li è arrivata la prima brutta risposta, se volevamo aspettare bene, se no potevamo andare via. Ovviamente noi ci siamo seduti nuovamente aspettando pazientemente che il maresciallo si liberasse per poter esporre la nostra denuncia. Finalmente, dopo solo tre ore d'attesa il maresciallo si libera e si riceve. Come ho già detto prima mia nonna era solita mandare delle lettere "minatorie" a casa nostra, quindi mia mamma le ho portate con se come prova delle minacce fatte da questa persona, le ha mostrate al maresciallo e brevemente gli raccontò tutta la storia, ma già si era capito che a lui non interessava nulla di tutto quello che stavamo dicendo, lasciò finire di parlare mia madre solo per educazione, e poi replicò dicendogli che loro non potevano fare nulla (allora non esisteva ancora la denuncia per stalking). Sentendo le parole del maresciallo si innervosì, dicendo che era impossibile vivere in quel modo e che era ingiusto che loro non muovessero un dito, ma lui le rispose che era così, e quando mia madre gli replicò dicendo che per fare una denuncia doveva aspettare che questa persona le facesse qualcosa di brutto a lei o a me lui la guardò in faccia e le rispose di si, che in quel caso poteva tornare da loro e sporgere denuncia, vi rendete conto no nelle mani di chi siamo? Come dicevo in un mio post precedente, siamo nelle mani di nessuno.

giovedì 31 ottobre 2013

Solo buffoni

Buona sera amici, mi trovo costretta ancora una volta a dover scrivere cose negative sulla polizia e sulle forze dell'ordine che ci dovrebbero tutelare, cosa che un realtà non fanno assolutamente. Non ho ancora ricevuto nessuna risposta ne dallo staff di Facebook n'è tanto meno dalla polizia postale, l'unico risultato che sto vedendo e l'aumentare degli iscritti nel gruppo "incriminato" e dei post inneggianti alla violenza, odio razziale e etnico. Ecco a voi la foto che dimostra che il gruppo ha superato la quota di 2000 iscritti. È una vergogna..!!

Siamo nella mani di nessuno..!

Buon giorno a tutti cari amici e lettori, ho voluto aspettare fino a ora di pranzo, sperando in una risposta della polizia postale alla mia segnalazione, ma nessuna risposta mi è ancora pervenuta. Sono davvero schifata perché mi rendo conto che siamo davvero nelle mani di nessuno, non c'è nessuno che tutela la nostra sicurezza e quella dei nostri figli mentre navigano sul web. Già che lo staff di Facebook non fa nulla davanti a esplicite manifestazioni di odio e violenza e una cosa davvero gravissima, ma anche la Polizia Postale non sta muovendo un dito e questo e assurdo. Basta entrare 10 secondi in quel gruppo per capire che è composto da schizzati, da gente che ha davvero qualche problema. Queste persone che cercano di diffondere odio devono essere identificate, controllate e punite nel giusto modo, non ci dimentichiamo cari amici che alcune delle più brutte stragi commesse in tempi recenti da giovani sono iniziate con manifestazioni simili di odio e violenza su Facebook o con video su Youtube, e credo che tutti sapete benissimo di quali avvenimenti sto parlando. Nel blog c'è un post dove mostro qual'e il gruppo che voglio far chiudere, prego a tutti di segnalarlo, grazie.

mercoledì 30 ottobre 2013

Difendiamo il "Made in Sicily"

Sarà per causa di quel famoso gruppo su Facebook che sto cercando in tutti i modi di far chiudere, e come questo tutti gli altri gruppi simili, ma oggi ovunque mi giro vedo dei veri e propri "attentati" al marchio "MADE IN SICILY".  Io sono convinta che noi dobbiamo essere i primi a difendere e diffondere le bellezze e tutto quello che c'è di valore nella nostra stupenda terra, ma purtroppo mi rendo conto che anche nelle cose più banali non è così. Oggi ho passato molto tempo su Facebook e ovviamente io essendo catanese ho quasi tutti gli amici di Catania, come tutti quanti sapete oggi c'era si è giocata la Serie A, e c'era Juve - Catania, io non mi intendo moltissimo di calcio, ma vedere che il 99% dei miei amici catanesi, inveivano contro il Catania, tifando Juve e esultando ad ogni gol della squadra TORINESE .. è una cosa che mi ha fatto pensare davvero molto. Tutti in Italia ci emarginano e ci trattano male, ma noi siciliani, cosa facciamo per far si che agli occhi degli "italiani" possiamo essere qualcosa di più che "TERRONI"?? Se noi non siamo nemmeno in grado di difendere i colori della nostra città o quanto meno non inveirgli contro su Facebook. Con questo pensiero da la buona notte a tutti i miei lettori che solo oggi, in poche ore di attività, sono 150, e vi lascio con un piccolo pensiero, "LA SICILIA E' NAZIONE" e tutti noi dobbiamo difenderla .. Buona notte a tutti.

Ecco a voi il gruppo incriminato


Ecco per voi amici lo screenshot della Home page del gruppo di cui vi ho parlato in precedenza, le tre persone che vedete in alto con scritto "Amici" sono tre miei carissimi amici, che come me si sono iscritti al gruppo per vedere di cosa si trattasse e le porcate che scrivono, e sono loro che come me hanno segnalato il gruppo e hanno ricevuto dallo staff di Facebook la stessa risposta che ho ricevuto io. Quelli sotto invece sono gli ideatori del gruppo, gli amministratori, quelli che spingono le persone ad odiare i siciliani e tutto il Sud Italia, quelli che augurano la morte a tutti noi, ma che in realtà sono solo delle pecorelle frustrate, magari con origini del Sud che sconoscono e che con ogni probabilità quest'estate ritroveremo in vacanza nelle nostro splendide spiagge.

La velocità della Polizia Postale

La Polizia postale sarebbe l'organo che si dovrebbe occupare della sicurezza nostra e dei nostri figli su internet. Parlando in giro si sente parlare di un gruppo molto meticoloso, soprattutto la sezione di Catania, che lavora bene e rapidamente. Io ho effettuato una segnalazione per bullismo, odio razziale, diffusione di materiale e contenuti e incitano alla violenza ecc ecc, A distanza di quasi 24 ore da quando ho inviato questa segnalazione non ho ricevuto nessuna risposta. Nel gruppo che ho segnalato, e che Facebook ritiene perfettamente in regola e libero di continuare a pubblicare determinate cose, i membri continuano a scriversi aggiornandosi a vicenda su quanto vicino ai centri abitati sia arrivata la lava, se ci sia possibilità che qualche cratere si apra in città in modo da uccidere tutti i catanesi prima ecc ecc. Sono davvero schifata da questa cosa, questo gruppo doveva essere immediatamente oscurato e gli amministratori dovrebbero come minimo essere segnalati alla Polizia Postale in modo che se in futuro si rendano protagonisti di schifezze simili si possano prendere le relative precauzioni. Queste persone non posso essere libere di scrivere cose simili senza che nessuno intervenga e punisca questo loro comportamento.

Facebook, mezzo di divulgazione di odio e razzismo

Salve a tutti amici, questo è il mio primo vero post in questo nuovo blog, ché ho deciso di creare per dare voce a tantissime schifezze che sto vedendo in questi giorni, soprattutto sui social network come Facebook e Twitter. Ieri sera mi sono imbattuta in un gruppo su Facebook con un nome che ha subito attirato la mia attenzione: "Etna nuova eruzione: Cancellerà Sicilia e siciliani?". Appena ho visto questo nome, volendomi rendere conto di cosa scrivevano queste persone, ho mandato la richiesta per  accedere al gruppo ed è stata immediatamente accettata. Premetto ovviamente che io sono siciliana. All'interno del gruppo ho trovato ragazzi e ragazze con foto inneggianti al razzismo, fascismo, nazismo e addirittura gente che come immagine del profilo ha una foto di Erich Priebke da giovane. Supera la prima sensazione di sdegno per le foto dei profili degli amministratori del gruppo, ho iniziato a dare un occhiata a quello che scrivevano nella Home del gruppo, e li davvero non ci volevo credere, commenti del tipo: "I siciliani sono sporchi, non si LAVAno", "Dovrebbero morire tutti annegati nella lava", "Ci sarà pur un motivo se Dio ha messo li il vulcano, per ucciderli tutti"; Non ho resistito più nel leggere tutte queste schifezze e quindi ho deciso di segnalare il gruppo allo staff di Facebook, convinto che avrebbero immediatamente oscurato il gruppo, invece vi posto la foto della risposta che ho ricevuto dallo staff:


Credo che è abbastanza chiaro no? Lo staff mi ha detto chiaramente che dopo aver preso visione del gruppo non hanno riscontrato nessuna violazione del loro regolamento. Come si può non riscontrare nessuna violazione in un gruppo che incita alla morte di un gruppo di persone e all'odio. In questo gruppo c'è discriminazione tra italiani e italiani, facendo distinzione solo tra Nord, degni di vivere e superiori e Sud, gente di poco conto che deve morire sommersa dalla lava? Come può lo staff di Facebook bloccare il mio profilo per 30 giorni perché ho aggiunto 10 persone, che conosco, tutte in una volta, considerandolo come spam, e non fare nulla di fronte a ciò? Come me anche molti altri miei amici e parenti hanno segnalato il gruppo, ma tutti quanti abbiamo ricevuto la stessa identica risposta. Vedendomi ignorata dalla staff ho deciso di protestare in altro modo, rispondendo al loro questionario, in modo molto ma molto dispregiativo in merito al loro modo di agire e scrivendo 4 parole nell'aerea dedicata alle note personali. Anche di questo vi metto la foto.


Ovviamente dallo staff non ho ricevuto nessuna risposta. La mia lotta contro ogni forma di razzismo e discriminazione non si è conclusa qui però, infatti ho anche fatto una segnalazione alla Polizia Postale, indicando esplicitamente le schifezze che vengono scritte in questo gruppo. Spero che qualcuno faccia qualcosa, perché nel 2013 non è possibile che ancora ci siano persone che facciano e dicano cose del genere.

Post di presentazione

Salve a tutti amici, oggi mentre ero su Facebook mi sono imbattuta in un gruppo davvero sconvolgente, che mi ha spinto a creare questo nuovo blog per dar voce a tutte queste schifezze che ci sono su Facebook e sui vari social network..